Difficoltà: E

Impegno fisico: medio – intenso

Dislivello: 400 m (fino al bivacco Fusco quota 2455 m s.l.m.) – 600 m (arrivando al Monte Acquaviva quota 2737 m s.l.m.)

Periodo: giugno – settembre

Descrizione itinerario

Si parte dal piazzale posto a 2100 m di quota a poche centinaia di metri dal rifugio CAI “Bruno Pomilio” (1892 m s.l.m.). L’attacco del sentiero avviene in un ambiente ricoperto da fitti pini mughi a breve distanza dai ruderi di un vecchio fortino costruito nel 1866 durante il periodo di repressione del brigantaggio.

Il percorso segue il crinale che separa la Valle dell’Orfento da quelle di Selvaromana e Tre Grotte. Dopo aver attraversato la cima del Monte Cavallo il sentiero scende fino ai 2080 m s.l.m.. A ridosso di questo tratto sono individuabili su alcune rocce le iscrizioni conosciute come “la Tavola dei Briganti”. Si tratta di lastre calcaree affacciate sulla valle dell’Orfento dove risultano incise in maniera evidente croci, date e firme. Alcune di queste sono molto note: è il caso di quella di “Pasqualo Preta 1869”, accanto alla quale si rinviene la più ribelle verso Vittorio Emanuele II.

Da questo punto il sentiero sale verso il bivacco Fusco in vista del Monte Focalone e Monte Acquaviva. Giunti al Fusco, ottimo punto di stazione, si può ammirare in tutta la sua bellezza l’Anfiteatro delle Murelle, sulle sue creste nel mese estivo si possono individuare a volte esemplari di Camoscio d’Abruzzo. Dal bivacco si può proseguire per il Monte Acquaviva (2737 m s.l.m.) e scoprire l’aspetto più suggestivo della Majella. Quasi irreale dall’aspetto lunare appare un paesaggio più assimilabile ad un deserto che ad un’idea possibile di montagna. E’ questo in assoluto ciò che colpisce di più l’escursionista quasi perso in uno sconfinato succedesi di linee d’orizzonte in vista del vicino Mare Adriatico. In questo ambiente sono custodite le vere rarità floristiche della Majella che conserva come in uno scrigno preziosi esemplari di stelle alpine, genepì appenninico ed adonide distorta.

N.B.

L’escursione proposta, pur non presentando grossi dislivelli, richiede un discreto allenamento svolgendosi ad una quota medio alta. E’ consigliata a tutti coloro che hanno una certa dimestichezza con l’ambiente montano e dotati di un buon allenamento fisico. Può essere annoverato tra gli itinerari più belli della Majella con ottimi spunti panoramici e grande interesse floristico.