Difficoltà: E

Impegno fisico: facile

Dislivello: 200 metri in salita – 170 metri in discesa

Periodo: tutto l’anno

Descrizione itinerario

Si parte dal parcheggio a ridosso della pineta di Lama dei Peligni, a quota 720 metri s.l.m. In pochi minuti si giunge all’area faunistica del Camoscio d’Abruzzo, dove è possibile ammirare, a breve distanza, alcuni meravigliosi esemplari di questa specie. L’itinerario prosegue lungo una sterrata pedemontana che attraversa un ambiente di bosco termofilo (che accoglie appunto numerose specie floristiche che prediligono il caldo) a prevalenza di carpino nero ed orniello. Si prosegue attraverso una pineta di rimboschimento a pino nero, specie alloctona scelta per le sue caratteristiche pioniere di adattabilità a suoli poco profondi e poveri. Prima di lasciare il bosco si incontrano lungo il cammino vecchie costruzioni rurali di uso agricolo-pastorale: le capanne a “tholos”. Si tratta di costruzioni usate in alcuni casi fino a 50 anni fa, a pianta circolare e finta cupola, realizzate con pietrame a secco della Majella.

Da questo punto si potrebbe fare una puntata verso alcuni vicini sgrottamenti che conservano ancora visibili pitture rupestri del periodo neolitico (ca 5000 a.C.), segno evidente della presenza dell’uomo su questa montagna fin da epoche remote. Ora il sentiero prosegue salendo di quota all’interno di un nuovo bosco termofilo che, soprattutto a primavera, offre la possibilità di vedere bellissime fioriture di orchidee spontanee. Giunti alla quota massima di 920 m s.l.m. il sentiero comincia a degradare verso valle per arrivare a “La Casa del pastore” a circa 750m s.l.m.

N.B.

L’escursione proposta, facile e a alla portata di tutti, è indicata in modo particolare a gruppi con bambini piccoli, i quali possono trovare tanti spunti di loro interesse lungo il percorso senza dover affrontare eccessivi sforzi fisici.

L’escursione può essere effettuata tutto l’anno, eccetto in presenza di abbondanti nevicate. L’unica raccomandazione è quella di portare con sé una discreta riserva d’acqua, soprattutto nel periodo estivo, in quanto lungo il percorso non si incontrano sorgenti.